Diabete, in Calabria numeri superiori alla media

La percentuale della popolazione coinvolta è pari all'8,1 per cento

di Sofia Guidetti


Sono più di 162 mila i calabresi che dichiarano di essere diabetici. Si tratta, secondo i dati dell’IBDO, Italian Barometer Diabetes Observatory, dell’8,1 % della popolazione, un dato superiore alla media nazionale che si aggira intorno al 5,4 %. Al Sud la percentuale dei diabetici sulla popolazione totale è la più alta d’Italia col 5,9 per cento; la regione col maggior numero di pazienti diabetici è proprio la Calabria. La patologia diabetica riguarda soprattutto le persone con difficoltà economiche e con basso livello d’istruzione. La compresenza di ulteriori condizioni di rischio cardiovascolare quali ipertensione, ipercolesterolemia, obesità̀, sedentarietà̀ e abitudine al fumo di sigaretta, contribuisce ad aumentare il rischio di complicanze micro e macrovascolari.

Il diabete è una patologia cronica ma, se si adottano  sane abitudini di vita, la malattia può essere bloccata e può anche regredire. 

Le scoperte di un’équipe calabrese gettano nuova luce su alcuni dei segreti del diabete. Il team italiano guidato da Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia e ordinario di Medicina interna all’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha, infatti, portato a scoprire come nelle persone a rischio di diabete prima ancora che la malattia dia chiari segni di sé la glicemia s’impenna dopo i pasti; un fenomeno da tenere sotto controllo, poiché queste oscillazioni dei livelli di glucosio nel sangue provocano nel tempo importanti danni sia a livello del sistema cardio-vascolare sia alle piccole arterie della retina, dei reni, dei nervi. La scoperta dell'equipe calabrese, pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, è frutto del lavoro dello stesso team che di recente aveva dimostrato come le persone con la glicemia superiore a 155 mg/dl ad alla prima ora della curva da carico di glucosio (che si effettua facendo bere una bevanda contenente 75 grammi di glucosio) hanno un rischio di sviluppare diabete conclamato maggiorato del 400% entro i successivi 5 anni, rispetto a chi mostra valori inferiori a questa soglia. 

Lo scorso anno, dopo 16 anni, è stato finalmente pubblicato in GU n. 65 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017 con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che costituiscono un corposo documento di ben 396 pagine ma il 09 Novembre 2017 è stato pubblicato sul BUR Calabria il DCA 146/2017 del Commissario ad acta del 7.11.2017, che ha disatteso in alcune parti essenziali, il lavoro svolto per anni dalla Commissione tecnica Diabetologica e si presenta illegittimo per la salute dei cittadini affetti da diabete di tipo 1 poiché, per gli effetti di tale atto, i giovani diabetici calabresi che praticano l’insulina in modalità multi-iniettiva saranno gli unici in Italia a non poter godere gratuitamente del monitoraggio in continuo della glicemia come previsto nei nuovi LEA. Ma la Calabria è la stessa terra che non molto tempo fa è stata d’ esempio sulle modalità di attuazione della legge sui soggiorni educativo-terapeutici in favore di bambini, adolescenti e giovani con diabete mellito. Un risultato importante che mette in atto un percorso innovativo anche da un punto di vista legislativo: sono state trovate prima  le risorse, poi con tutti gli attori sociali, è partito il progetto. I campi estivi in Calabria per bambini diabetici aiutano a superare la sensazione di diversità. La Calabria è al secondo posto in Italia per incidenza di diabete mellito in età pediatrica, dietro la Sardegna. Occorre intervenire al più presto per invertire il triste primato della Calabria quale regione con il più alto numero dei diabetici d’Italia.

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